2001-01 "Continuare una discontinuità" - Nuove Opinioni
Strane le cose della vita. Specie quelle che vanno e vengono, non sono statiche e inamovibili. Il mio rapporto con questo giornale, iniziato più di ventitre anni fa, è stato sempre discontinuo, a volte palestra di idee, a volte bollato come semplice informatore delle beghe di bottega. Ho sempre però visto in questo sforzo di storicizzare gli avvenimenti di una piccola città, un'idea positiva, coadiuvata da persone, cui fanno difetto (come tutti) tante cose, ma non certo cultura ed onestà.
Ora la vecchia "proprietà" mi ha chiesto una più profonda collaborazione assumendone la direzione, e al contempo la nuova redazione mi ha espresso la sua piena fiducia. Ringrazio sia i vecchi brontoloni che i nuovi ragazzi.
L'operazione che si vuole protrarre è quella di una voce per Tricase che abbia delle caratteristiche di critica civile ed informata, fuori dalle logiche partitiche, in nome di una ricerca della qualità della vita migliore per tutti. Questa è la continuità con i vecchi direttori di N.O., nessuno escluso, che sicuramente hanno dato tanto alla comprensione delle vicende del nostro Comune in questi ultimi venti anni.
Ciò non toglie che ogni nuova direzione porti con sé delle caratteristiche proprie. Io cercherò, per quanto mi sarà possibile, di guardare le cose da più punti di vista, in alcuni casi sforzandomi di far lavorare la redazione su ipotesi nuove, non necessariamente standardizzate o mutuate dai quotidiani locali, o dalla informazione televisiva. Più spazio alle indagini, anche di tipo statistico e sociologico, più spazio alle problematiche culturali, ambientali e giovanili, agli sport minori e alle attività produttive, a tutti quelli che hanno voglia, giovani e vecchi, di esprimere un opinione. Un giornale profondamente laico in cui la Chiesa sarà osservata secondo la sua importanza socio-culturale, lasciando ad altre testate le strade più propriamente confessionali. Un giornale di opinioni che riesca a fare opinione.
Una piccola annotazione: ricominciamo a sottoscrivere l'abbonamento. In un momento di giornali pubblicitari o pieni di gadgets e concorsi a premi, di internet gratis, di informazioni on-line, di notizie usa e getta, vorremmo ridare valore al vecchio, classico abbonamento postale, da ricevere una volta al mese, da attendere con l'entusiasmo di trovarci qualcosa dentro, non solo carta. Per il piacere di chi scrive e di chi legge. Da questa base poi potremo ripartire per battaglie comuni, per fare qualcosa che non abbia il valore e il sapore di una volta sola.
Nuove Opinioni Gennaio 2001
Alfredo De Giuseppe