2002-04 "Destra di pancia" - Nuove Opinioni

Le Pen adesso. Prima Haider, poi Berlusconi/Bossi. In Europa sembra soffiare il vento di destra. E’ da un po’ che mi chiedo che cosa significhi essere di sinistra, perché io lo dichiari benché non appartenga a nessun partito. Ho tutto da perdere eppure lo scrivo. Perché? Ad una domanda banale a volte è necessario dare una risposta banale: perché non sono di destra. La destra attuale (che è cosa ben diversa dalla destra conservatrice all’inglese) ha una grande caratteristica che la fa vincere: ragiona con la pancia. Che significa? Semplice, cavalca tutte le paure, ne induce di nuove, spesso attraverso mezzi di informazione da essa utilizzati. Tutti noi siamo un po’ di destra, perché a volte è facile farsi prendere dal terrore del nuovo, dalla voglia di proteggersi con uno steccato alto cento metri, dal piacere di non approfondire, di essere superficiali. Ecco perché la destra ha difficoltà a creare cultura. E’ più facile proclamare con tono deciso che basta sparare, fare una veloce guerra, chiudere le frontiere, esaltare l’animo nazionalista, la propria razza, che il potere ha sempre ragione e non si deve processare, che “i comunisti” sono ancora un pericolo.

Voglio capire le ragioni dell’altro, approfondire la complessità del mondo attuale, studiare le diversità dei comportamenti antropologici di quest’essere chiamato uomo. Ogni volta che lo faccio ed esprimo un parere sono in disaccordo con uno di destra: significa mio malgrado (e forse per mia sfortuna) che sono di sinistra.

Nuove Opinioni - Aprile 2002

Alfredo De Giuseppe

 

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