2008-08 "Un'estate qualunque... a Tricase" - Il Gallo
Estate comunque…quantunque. A prima vista una stagione con poche novità, dove tutto sembra da rinviare all’autunno. Eppure tante cose nuove e importanti, da Pechino a Milano, da Tbilisi a Roma, fino a Tricase. L’estate è la stagione migliore per far passare sotto silenzio le cose peggiori.
La Cina che con le Olimpiadi dimostra come nei prossimi decenni diventerà la prima nazione al mondo. La Georgia che mostra come le secessioni non sempre sono positive (ci si può dividere anche fra Lecce e Bari) e che la guerra fredda può sempre tornare, anche partendo da piccole crisi regionali.
Invece in Italia, la lunga estate dell’informazione va dai primi di giugno a fine settembre, il periodo delle ferie dei vari Vespa, Santoro & C., così che i fatti semplicemente è come se non accadessero, anche se accadono. E purtroppo accadono. Succede che la destra italiana, mascherata da un centro che ha perso ormai ogni significato, prenda con il consenso popolare, le decisioni che fanno di questa Repubblica uno Stato diverso da quello che pensavamo, più intollerante e ignorante, preparatore di un mondo meno libero. Eppure mascherato, perché le parole non sono più le stesse, dici sicurezza e pensi razzismo, dici missioni di pace e vuol dire invasioni, dici ricerca del dialogo e vuol dire fateci fare le leggi ad personam, dici meno tasse e vuol dire troviamo il modo di prenderli in giro, infine dici siamo il popolo delle libertà e pensi anche i fasci erano segni di libertà popolare. Poi esclami Alitalia e vuol dire i debiti a tutti noi e gli utili ai pochi furbi che fanno finta di tenerci alla compagnia di bandiera.
E poi la scuola: in Texas vogliono dare le pistole ai professori, la nostra ministra Gelmini dice che i professori del Sud sono dequalificati rispetto a quelli del nord. Nessuno pensa davvero a come far funzionare degli istituti desueti, semidistrutti, brutti, inadeguati, con degli insegnanti sottopagati e sempre sottostimati.
Tutto è frutto di un impazzimento istituzionale, in cui uno sfaccendato che vent’anni fa era in cerca di gloria, tal Umberto Bossi, è ora in un posto strategico al governo, tentando semplicemente di dividere tutti noi, cavalcando i peggiori istinti di frange nordiste, un po’ razziste di arricchiti. L’Europa che per un periodo sembrava volesse salvarci, poi si è convinta che gli italiani vogliono essere (in)governati in questo modo e quindi hanno fatto due cose: non vengono più a visitarci e non si occupano più del duetto Berlusconi-Bossi. Impronte digitali ai “diversi”, l’esercito per strada, una giustizia normalizzata, impunità per i potenti, un’informazione totalmente controllata o comunque resa innocua con varie autocensure indotte. Mentre i problemi reali, le riforme vere rimangono nel libro dei sogni. Balliamo sull’orlo di un nuovo fascismo secondo Famiglia Cristiana ma non secondo il Vaticano, che in questo tipo di regimi ci sguazza da sempre. Famiglia Cristiana, unico giornale libero in questa estate 2008 (!!?). Il tutto mentre il Centro Sinistra cerca un sistema da dove ripartire, fra un Veltroni senza bandiere e senza battaglie e tutti i cespugli sinistri a litigare fra di loro.
Beninteso, so per certo che tutto questo è frutto della confusione generalizzata, soprattutto di un ordine democratico sempre combattuto, attraverso mafie, camorre e vari, fenomeni tipici italiani, ormai esportati in buona parte del mondo. Ma vorrei non rassegnarmi, neanche d’estate.
Estate, anche a Tricase…comunque. A luglio è apparsa la notizia che stavamo risolvendo tutti i problemi economici e ambientali con le famose pale eoliche (con il sovrappiù del tonno allevato) in mezzo al mare, poi il giorno dopo c’è stata la smentita ufficiale: calma ragazzi, stiamo facendo piccoli esperimenti. Dovevamo finalmente vedere all’opera la nuova Amministrazione, figlia della fine dell’era Coppola: aspetteremo i duecento giorni, perché i primi cento son serviti solo per capirsi. Ritengo che prima e durante le elezioni non abbiano mai parlato seriamente di ciò che serviva a Tricase.
Abbiamo avuto un cartellone estivo intenso di sagre e feste patronali, senza una sequenza logica, né una sola idea portante. (Devo anche capire perché Tricase abbia tutti i festeggiamenti dei suoi Santi fra il sette e il sedici agosto, con inevitabili intasamenti di un traffico già di per sé impazzito). Ci sono altre cose che ancora devo capire, ma intanto siamo stati imperversati dal neo Assessore alla Cultura che è stato presente ad ogni premiazione, dal torneo di poker al tiro con l’arco. Si dice, si narra nella leggenda, che passando dalla periferia di Sant’Eufemia e vedendo due anziani concentrati in una partita a bocce, l’Assessore si sia fermato, abbia chiesto chi stesse vincendo, abbia tirato fuori una piccola coppa e abbia premiato l’inconsapevole e sorpreso vecchietto, che aveva appena bocciato il pallino. Leggende forse, eppure buone a colmare tutti i vuoti: quando manca la sostanza, una coppa e un palco non si negano a nessuno.
Estate piena di drink e giovani pronti a combattere, tutti piccoli imprenditori di se stessi e alcuni rassegnati a perdere, travolti dal niente che li avvolge. Estate di puzze da depuratore, e da poca acqua nei rubinetti, oltre che di musica e arte. Estate di incontri, di amici da rivedere, da descrivere, da fotografare e filmare. Estate comunque…quantunque...
Il Gallo - Agosto 2008
Alfredo De Giuseppe