2009-09 "Stupefacente il nostro sindaco" -

Stupefacente il nostro Sindaco. E strabilianti i nostri consiglieri della maggioranza di centro destra. E forse anche i nostri sballottati assessori.

Breve riepilogo: per cause abbastanza oscure e comunque tutte subordinate ad un Risiko di poltrone della variegata maggioranza insediatesi al governo di Palazzo Gallone, è iniziata una crisi amministrativa partire dalle recenti elezioni provinciali.

Già prima del giugno 2009 era evidente una certa sfilacciatura fra la giunta e i consiglieri di maggioranza, ma la crisi è esplosa subito dopo i risultati della tornata provinciale, con la mancata elezione di Luigi Ecclesia e la successiva resa dei conti con il Sindaco, reo di non essersi pienamente impegnato in campagna elettorale. In più Claudio Pispero, vicesindaco, non era più dell’UDC nelle cui fila era stato eletto e Ippazio Cazzato aveva violato il patto di non candidatura alle provinciali fra gli assessori, sbandierato ai quattroventi dallo stesso Sindaco.

Il primo cittadino del resto continuava in ogni intervista e ad ogni colloquio privato a lamentare una certa difficoltà degli assessori ad eseguire le sue direttive. Poi arriva un documento da parte dei rappresentanti locali del PDL per dire in sintesi: “o cambi giunta, o cambi passo, così non va e finché non cambi, i nostri assessori non vengono più in giunta”. Sui giornali circolano articoli con tanto di nomi e cognomi sui futuri assessori, qualcuno si è comprato il vestito nuovo e qualcun altro ha visto la luce. L’assessore all’urbanistica Piceci, in una clamorosa intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno, lamenta oscuri movimenti intorno al PUG (piano regolatore) che lui sta predisponendo e che non avrebbe “mai lasciato la Giunta con ignominia”.

Da quel momento, cioè da metà luglio, il Sindaco, stupendoci tutti, ha continuato a promettere novità e cambiamenti quasi ogni giorno, dal dramma all’operetta con una facilità estrema. I consiglieri pronti a rimangiarsi tutto a seconda del nome che quel giorno circolava per quel preciso assessorato. Poi la svolta Fitto: il ministro richiama tutti all’ordine e non si cambia niente. Nuova intervista del Sindaco al Gallo durante la quale, rimangiandosi le precedenti esternazioni, afferma con decisione che tutti gli assessori saranno confermati, con una semplice rimodulazione delle deleghe. Neanche questo va bene, qualche giorno fa prende coraggio e azzera la giunta, facendo circolare la voce delle nuove deleghe e di qualche new entry (forse donna). Al che insorgono gli esclusi Ippazio Cazzato e Tony Scarcella attraverso le loro segreterie provinciali: lunedì 28 settembre PDL e Azzurro Popolare inviano un documento al Sindaco chiedendogli di astenersi da qualsiasi passo prima di sabato 3 ottobre.

Per il nostro povero Antonio il vaso è colmo: nella stessa mattinata, preso atto dell’impossibilità di prendere qualsiasi provvedimento, della sua eventuale ed ennesima figuraccia, scrive una lettera di dimissioni (ma non la protocolla e quindi siamo ancora alla tattica).

Da questi brevi e incontestabili fatti, partono spontanee alcune considerazioni:

  1. Come si può ben notare non si è mai parlato di progetti e programmi per Tricase e neanche di fatti precisi su cui discutere;
  2. dalla presentazione delle liste per le elezioni provinciali, cioè dal mese di maggio, l’attività amministrativa è di fatto bloccata con grave danno per l’economia complessiva della nostra città; il ritardo accumulato si somma ai gravi problemi già stratificati;
  3. qualsiasi decisione del Sindaco, di volta in volta diversa e contorta, è stata dilatata nel tempo da suoi personali dubbi e perplessità, da estenuanti trattative con partiti e singoli assessori promossi e bocciati, diventando infine impossibile da realizzarsi per una serie di veti incrociati;
  4. il decisionismo del Sindaco ha toccato il fondo quando ha atteso per sua convinzione “ordini politici superiori” da parte di ministri e assessori regionali, dimenticando che lui è stato chiamato dai cittadini a coordinare le complesse attività amministrative e non a fare il bilancino politico;
  5. molti consiglieri comunali che hanno forzato il Sindaco per sostituire gli attuali assessori con nomi a loro più graditi, al momento opportuno non gli hanno offerto neanche la dovuta e coerente assistenza;
  6. gli assessori hanno più volte preteso di ritagliarsi una loro forte e imponente visibilità invece che ricercare una coesione da squadra vincente (e del resto come potevano i primi degli eletti di ogni lista essere i gregari di qualcuno?);
  7. l’assenza di un qualsiasi progetto di città si evidenzia in tutta la sua forza dirompente;
  8. le stupefacenti dimissioni, al momento che andiamo in macchina non sono confermate, probabilmente rientreranno seguendo lo schema di questi mesi, annunci e smentite in rapida successione, senza un minimo di spiegazione logica;
  9. di fronte a tanto sfacelo, di fronte ad un popolo silenzioso come sempre, di fronte ad un elettorato che li aveva premiati con il 70% delle preferenze, potremmo nei prossimi giorni rimanere ancora stupefatti e strabiliati, con nuovi capitoli e nuovi personaggi, fra il grottesco e il drammatico, fra il violento e il ridicolo.

Settembre 2009

Alfredo De Giuseppe

 

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