Il calcio e Tricase (1985)
Volume agevole, chiaro, utile per una storia mai scritta, per i documenti che presenta, per le illustrazioni. Il periodare quasi parlato, senza particolari ricercatezze se non la volontà di rispondere ad una interiore esigenza dinamica, corrisponde assai bene alla materia trattata.
Storia minore di una realtà cittadina, certamente. Tuttavia non di terz’ordine per la ricostruzione della mentalità, dei costumi, delle attese di un centro tra i più significativi del Basso Salento. La storia del calcio locale come tassello per una storia più ampia. Comunque soprattutto la vicenda di una speranza, di una illusione, di un coinvolgimento emotivo. I vivi e i morti. Figure di un passato recente, di un presente denso di problemi. Un rivelarsi di psicologie attraverso l’adesione allo sport più propagandato. Si può leggere molto di più di quello che appare. Una documentazione di base per una ricerca ulteriore. L’intreccio tra sport, costume, politica, entusiasmo, affari. De Giuseppe ci presenta il tutto quasi con discrezione, anche se non senza qualche ironica punta polemica. Né mancano la partecipazione al vissuto e la curiosità per un passato mitico perché perduto. Ma tali sentimenti, che allontanano lo scritto dalla freddezza, voluta, dello storico e dalla impassibilità notarile, rendono pure il volume strumento di discussione, di ripensamento, di scontro. Si può cominciare a parlare anche di una realtà, quella calcistica, per lo più vissuta, all’interno, come sacralità, considerata altrove come insignificante. Si possono scoprire nessi, sottintesi, interrelazioni. L’importante è saper leggere. Un libro per sportivi e no, un modo per capire Tricase.
Hervé A. Cavalera