Tutino come un autunno (2007)
Per parlare di Tutino al mio amico di New York che vola fra Los Angeles e Tokio avrei bisogno di un linguaggio nuovo, di inventare un sound alla Gipsy Kings, di commentare con il sottofondo creativo di un Djobi Djoba. Un linguaggio che senza interruzione sappia trasmettere, per il luogo natìo, allegria e tristezza allo stesso tempo, nostalgia e voglia di esserci, leggero rimpiantoper ciò che non è stato, frammisto al sentimento di ineluttabilità delle cose, un senso dell'amicizia gitana fra accordi andalusi e flamenchi in un trasbordante spartito comune di ricordi, visioni, gioie e dolori. Invece non riesco a cavare un cavolo di niente, un nuovo sound o un nuovo quadro.
Le uniche immaginiche mi vengono in soccorso sono quelle dei miei vecchi, in un concorso avanzato di medioevo, in un perenne autunno bianco e nero, dove le foglie cadono sempre e non ricrescono mai. Tutino come un autunno.
Alfredo De Giuseppe