Ballerini alle sagre d'autunno
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Le antiche sagre del maiale nei paesini del Salento, dove gruppi di ballerini di tutte le età ballano al ritmo di liscio e pizzica. Alcuni ballerini, ormai in pensione, seguono tutte le sagre, vivono le giornate in funzione del ballo, confessando tutte le loro debolezze e passioni.
Nel documentario di Alfredo De Giuseppe, in una fotografia originale, il Salento appare in una veste diversa, piovosa, dove i protagonisti lottano contro la loro decadenza, contro l’imminente inverno. Un momento delicato della vita, ancora allegra e triste, anche nel suo autunno
Le antiche sagre del maiale nei paesini del Salento, dove gruppi di ballerini di tutte le età ballano al ritmo di liscio e pizzica. Alcuni ballerini, ormai in pensione, seguono tutte le sagre, vivono le giornate in funzione del ballo, confessando tutte le loro debolezze e passioni.
Nel documentario di Alfredo De Giuseppe, in una fotografia originale, il Salento appare in una veste diversa, piovosa, dove i protagonisti lottano contro la loro decadenza, contro l’imminente inverno. Un momento delicato della vita, ancora allegra e triste, anche nel suo autunno
GRAN TOUR DELLE SAGRE
Per un’intera stagione i salentini facevano a meno delle nutrienti e pregiate carne per preparare il porco all’ingrasso in vista dell’approssimarsi dell’inverno.
Ecco dunque spiegato perchè la maggior parte delle sagre d’autunno sono a tematica suina ( da quella “porcu meu” sino a quella del “maiale pri pri”). Ortelle, Muro Leccese, Carpignano, Botrugno, Scorrano e altri paesi scelgono questa parte dell’anno per organizzare l’evento gastronomico, chi le affolla sono i vicini di paese, i salentini stessi.
Fra questi ci sono Ubaldo e Adriana, coppia di anziani signori di Cerfignano, frazioncina dell’incantevole Santa Cesarea Terme. Seguono tutte le sagre che possono per danzare durante i momenti musicali.
Alfredo De Giuseppe, 52 anni, vulcanico personaggio tricasino autore di libri e film sul suo territorio, ha raccolto le storie di questi danzatori in un documentario chiamato “Ballerini alle sagre d’autunno”. Accanto ad Ubaldo e Adriana, ci sono Gisella e Luciano di Scorrano, la signora Donata che va a danzare di nascosto, Gino show e la sua valletta. Un caleidoscopio scintillante e sorprendente di vite, umori e ambizioni semplici.
Per ognuno di questi anziani ( non meno di 70 anni è l’età media) la sfida è raggiungere la sagra d’autunno, e conquistare la piazza dove di solito si esibiscono le scuole locali di ballo, per poi occupare la scena.
Non sempre i balli sono armonizzati con la tradizione, a volte sono spericolati e fuori tempo, ma hanno una carica di autenticità e tenerezza che avvince e conquista il pubblico accorso ad ammirarli. Accanto alla pizzica, che costoro spesso reinterpretano a loro modo, in maniera del tutto personale, ci sono i valzer, le mazurche e tanto altro.
Nel documentario possiamo conoscere i numeri di Ubaldo e Adriana, lui ha i capelli ossigenati, indossa un copricapo con due corna di peluche e nello spazio che la folla ha creato autonomamente, improvvisa passi di danza lontani da qualunque definizione. A un certo punto imita l’incedere del toro, addirittura si mette a quattro zampe e cerca di farsi cavalcare dalla sua partner.Il pubblico applaude e sembra gradire; non ci sono risa di scherno, ma un coinvolgimento che si adegua al clima.
Quello che doveva essere un documentario sulle sagre diventa il racconto inedito di un periodo particolare di della vita. La terza età. Essere anziani e avere ancora energie da spendere attraverso un’espressione vivace, a volt sopra le righe, ma poco folclorica e legata a una sorta di trance remota, che fa i conti con la storia di questo pezzo di Italia.
Se c’è un limite temporale alle sagre fredde è forse il 13 Dicembre a Tricase quando è la volta di Santa Lucia, la santa che annuncia la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno. Alcuni dei visitatori e dei ballerini che per tutti i mesi autunnali hanno seguito con calendario e cartina all mano le sagre leccesi, si ritrovano in questa chiesetta alla periferia di Tricase; attorno nascono un mercatino e una fiera con i pupi di creta, qualche giorno ancora e ci sarà il grande presepe vivente sul Monte d’Orco prima che riprenda il ciclo dell’anno nuovo, con la passione di Cristo, la Pasqua, l’estate dei turisti e finalmente di nuovo l’autunno con le sue sagre e le sue danze.
Nel 2022, su Ubaldo e Adriana, è stato pubblicato anche "L'evoluzione artistica" (clicca qui)