2024-05-14 "Santa Cesarea bistrattata" Angelo Miggiano - il Gallo
A proposito del documentario di Alfredo De Giuseppe “SANTA CESAREA, SPLENDORE E DISPERAZIONE”.
Sono un cittadino di Santa Cesarea Terme, e me ne vanto.
Qui sono nato, cresciuto e spero di morirci, un giorno lontano.
Dopo aver assistito alla proiezione dell’opera del sig. De Giuseppe, mi sorge spontanea una domanda: la disperazione c’è tutta, ma lo splendore, mi chiedo, esattamente dov’è nel documentario???
Mi sia consentito osservare che il quadro (desolante) che ne è venuto fuori è solo una faccia della medaglia. Quella, appunto, della disperazione. Quella negativa.
C’è, e c’è stata, tanta gente che ha dato parte della sua vita per la crescita e lo sviluppo di Santa Cesarea, e non merita tale limitata e distruttiva ricostruzione della storia.
Non è stata considerata nessuna delle splendide iniziative positive che sono state realizzate negli anni, e che hanno dato i loro frutti.
E questa, a voler usare un eufemismo, è una grave carenza.
Comprendo bene che, di questi tempi, nell’ambito della divulgazione e dello “spettacolo”, fanno certamente più notizia e più presa sul pubblico gli aspetti riprovevoli e negativi, enfatizzati ai massimi livelli, fino alla vera e propria demolizione di una realtà che, nei fatti, forse non è tutta da buttare.
E quindi, senza pretendere di voler essere esaustivo, ma, appunto, per cercare di dare una parvenza di equilibrio alla impietosa realtà rappresentata, per mostrare lo “splendore” e non solo la “disperazione” del mio paese, vorrei proporre un elenco sintetico, e positivo, di quanto qui negli anni è stato realizzato.
Preliminarmente, mi sia consentito evidenziare come a Santa Cesarea non ci sia certo abusivismo edilizio fuori controllo, al contrario di tante altre realtà della Puglia e del Salento stesso, dove spesso tristemente vediamo ville, villette, ristoranti e quant’altro direttamente sulla spiaggia o sulla roccia, in barba a qualsiasi regola, al rispetto dell’ambiente e della bellezza dei nostri luoghi.
A Santa Cesarea c’è stata demolizione, prima che iniziasse l’abuso.
Si, perché nel nostro paese abbiamo un piano regolatore, anzi ne abbiamo addirittura due, per essere precisi. E li abbiamo dai primi anni ’80, periodo storico in cui moltissimi altri paesi del circondario non sapevano neanche cosa fosse, un piano regolatore. (Alcuni non lo sanno neanche attualmente, a dire il vero).
A Santa Cesarea abbiamo, dal 1967, una scuola alberghiera, inizialmente disprezzata e avversata da tutti, e invece attualmente imitata e desiderata.
Una scuola alberghiera che è stata il primo grande serbatoio di professionisti e imprenditori del settore turistico, fucina di posti di lavoro, ed esempio di eccellenza in tutta la Puglia.
A Santa Cesarea abbiamo il famigerato “Nuovo Centro Termale”, nel documentario definito semplicemente “ecomostro”.
Ebbene, il suddetto “ecomostro” non era una follia, non doveva essere una delle tante cattedrali nel deserto disseminate nella nostra Italia, ma era il cuore di un comparto di sviluppo che comprendeva impianti sportivi (PIM) interprovinciali e alberghi annessi con numerosi posti letto, adeguatamente pensati e inseriti nel verde, a basso impatto paesaggistico, ben integrato e rispettoso del territorio che lo ospitava.
Purtroppo, e questa verità è sotto gli occhi di tutti, il sogno del Nuovo Centro Termale non si è poi realizzato, a causa di vicende e circostanze totalmente estranee al progetto iniziale e alla volontà e capacità dei cittadini di Santa Cesarea.
Circostanze e vicende che, magari, qualche valido giornalista d’inchiesta potrebbe analizzare e approfondire.
A Santa Cesarea alcun intervento di cementificazione selvaggia è mai stato realizzato sul nostro amato mare (se si esclude lo scalo di alaggio, che certamente non rappresenta una bruttura), e questo anche a costo di un mancato sfruttamento massivo del turismo come, al contrario, avviene ed è avvenuto in tutte le altre realtà circostanti.
Eccetto il compianto Totò Fitto, nessun politico, e nessun ente (né Regione, né Provincia) si è mai prodigato per lo sviluppo della nostra “Perla”.
Quello che abbiamo, lo abbiamo fatto con le nostre sole forze di cittadini.
A Santa Cesarea siamo pochini.
Il nostro paese non è un grande serbatoio di voti, e forse perciò i vari politici locali se ne sono sempre dimenticati e disinteressati.
A Santa Cesarea, tutte le Amministrazioni che si sono succedute, di qualsiasi colore politico, hanno fatto del loro meglio e nessuno mai degli amministratori si è arricchito o è stato condannato per reati contro il territorio o abusi ad esso connessi.
I vari comparti sono stati in parte realizzati e ben inseriti nel territorio, ripeto, senza grandi abusi. Possono piacere o no, ma hanno seguito un progetto di sviluppo, approvato dagli organi competenti che, di contro, non hanno poi agevolato in alcun modo la completa realizzazione delle opere.
Santa Cesarea, fin dai primi del ‘900, oltre che negli anni 80/90, è stata attrattiva per frequentatori sia delle Terme, di locali e discoteche, di servizi balneari.
Il valore degli immobili e la qualità della villeggiatura erano certamente di alto livello.
Per non parlare del progetto del Casinò, della proposta di albergo diffuso e della collaborazione con agenzie turistiche europee.
A Santa Cesarea, e nelle frazioni, operano numerosissime associazioni, che si occupano di arte, che mantengono e conservano tradizioni, che promuovono la cultura e il territorio.
Potrei continuare ancora, ma sarebbe forse uno sterile elenco che risulterebbe noioso.
Sto scrivendo di getto e con rabbia, a difesa di chi si è sempre speso per Santa Cesarea e ha dato del suo meglio, perché per il bene della nostra cittadina ne è valsa e ne vale tuttora la pena.
Certo, anche noi cittadini siamo arrabbiati e delusi, ma forse nessuno conosce la vera storia di questo paese.
Spesso e volentieri se ne parla (anzi, se ne “sparla”) senza avere reale contezza delle circostanze.
E, mi duole dirlo, ma questa parziale ricostruzione filmata ne è la prova lampante.
Non c’è verità storica completa e studio approfondito, nel documentario trasmesso…solo echi negativi di “sentito dire” …eppure tutti dicono di amarla, la nostra Santa Cesarea.
Peccato però che nessuno si rimbocchi le maniche e ci rimetta del suo, per la nostra Perla.
Forse, anche se certamente non al massimo delle potenzialità, solo i bistrattati cittadini stessi di Santa Cesarea.
Inutile negare che nella storia della nostra cittadina ci siano degli aspetti che non vanno, delle potenzialità non sfruttate. Questo lo vediamo anche noi.
Ma Santa Cesarea non è sicuramente solo disperazione e degrado. Santa Cesarea è, e sarà sempre, anche splendore.
E gettandole solo e ancora fango addosso, certamente non se ne fa il bene.
Perdonatemi, dunque, questo rabbioso atto d’amore per la mia Santa Cesarea.
Angelo Miggiano
Vuole solo essere un sommesso invito a considerare anche l’altra faccia della medaglia, a guardare oltre la disperazione, a trovare lo splendore che c’è stato, c’è, e ci può ancora essere a Santa Cesarea.