Libere fenomenologie del 2022-05-07 - Emiliano

Michele Emiliano è un fenomeno contemporaneo, di quelli che vivono al meglio il loro tempo, addirittura lo cavalcano e lo dominano. E lui ha il fisico, lo stomaco e il carattere per cavalcare un animale ben dotato e di notevoli dimensioni, non certamente un piccolo pony.

Michele è il primogenito di Giovanni, deceduto nel 2013, che è stato un imprenditore nel campo delle bilance e affettatrici da salumeria. Nato nel 1959, si è dapprima laureato in Legge, poi ha vinto il concorso in Magistratura, avendo il primo incarico nel 1988 ad Agrigento. Nel 1990 si è trasferito a Brindisi dove entra a far parte del maxi-processo contro la mafia brindisina, per poi ottenere nel 1995 il trasferimento a Bari, con la direzione distrettuale antimafia. Rimane magistrato attivo fino al 2004, poi decide di entrare in politica. Il centro-sinistra, senza una motivazione ben definita, lo candida a Sindaco di Bari, vince le elezioni, le rivince nel 2009 rimanendovi fino al 2014. In quell’anno una ricerca nazionale lo riporta come il sindaco più amato delle città metropolitane. È ormai lanciato: nel febbraio 2014 viene eletto segretario regionale del PD, vince le primarie e successivamente, nel maggio 2015, le elezioni della Regione Puglia, con il sostegno di tutto il centro sinistra unito. Stravince con il 47% delle preferenze, contro il 18% dei suoi più prossimi concorrenti. Nel 2020 viene riconfermato con il 47% delle preferenze attraverso una larga coalizione di centro sinistra di ben 16 liste, battendo con 8 punti di vantaggio il candidato del centro destra, Raffaele Fitto.

Fin qui la nuda e cruda biografia di un politico come un altro, di un uomo di successo, dal lavoro di prestigio all’amministratore del fare. Ma per spiegare il fenomeno-Emiliano occorre analizzare altri aspetti, altre dichiarazioni, altre alleanze, altre indecisioni e altre scelte. Innanzitutto quella di non dimettersi mai da Magistrato, neanche quando una sentenza della Corte Costituzionale stabilì che i magistrati non possono avere tessere di partito: Emiliano non ci pensò neanche due volte e strappò la tessera del PD.

Rimane pur sempre un magistrato, anche quando da Sindaco di Bari, nel 2007, riceve una quantità enorme (dovette riempire di ghiaccio la vasca da bagno) di pesce, mitili, cozze pelose e champagne da parte di Gerardo Degennaro, imprenditore finito pochi mesi dopo agli arresti per aver ottenuto agevolazioni e linee preferenziali da parte dei tecnici del comune di Bari. “L’uomo amante delle cozze pelose”, come lo definì tutta la stampa nazionale, non fu neanche indagato, non sussistendo alcunché di penalmente rilevante a suo carico. Di certo, Degennaro era riuscito a far promuovere a capo dell'ufficio tecnico il suo dirigente di riferimento, anzi "lo scrivano" dell'azienda come lo definì la Guardia di Finanza e fece assumere un altro suo uomo presso lo stesso ufficio tecnico. Questa per il sindaco di Bari, Michele Emiliano, non è una bella storia, ma lui se ne esce evocando il “politico giocondo e inesperto”, rivelando lui stesso pubblicamente i particolari dei regali ricevuti.

Nel 2015, appena eletto Governatore di tutte le Puglie, nomina come suo addetto stampa, la giornalista Elena Laterza, nel frattempo divenuta sua compagna di vita, dopo il divorzio dalla prima moglie. Stipendio di circa centomila euro l’anno, con la seguente motivazione: “Scelta peraltro conforme alle regole di legge e fondata su un curriculum ineccepibile. Nonché trasparente, visto che me ne sono assunto pubblicamente la responsabilità”. Massimo Gramellini sulla Stampa scrive sull’argomento: “Esistono cose legittime che non sono opportune”. Questo sarà lo slogan che purtroppo contraddistinguerà Emiliano negli anni successivi.

Da quel momento in poi è tutto un susseguirsi di scivoloni politici, degni del miglior opportunista di successo che potessimo immaginare. Nel 2018 nomina il nuovo CdA di Acquedotto Pugliese e, a sorpresa, Presidente diviene Simeone Di Cagno Abbrescia, ex sindaco di Bari e suo primo acerrimo nemico politico. L’operazione lascia tutti perplessi, anche i suoi alleati, anche perché nonostante le "inefficienze" e gli "scandali", due "membri su tre del vecchio CdA vengono riconfermati" e  "pare quasi che siano intoccabili, De Sanctis in primis”.  Nell’agosto 2021 in una manifestazione a Ceglie Messapica dice del leader della Lega collegato in videoconferenza: “Salvini sta facendo un grande sforzo per delineare una visione di Paese, ed è uno sforzo che ha dei costi politici. Salvini è un politico che ha una sua onestà intellettuale”. Appena rieletto Presidente aveva fortemente voluto i 5stelle in maggioranza (e loro privi di una forte base ideologica si son presto presto rimangiato tutto quello che avevano detto negli anni precedenti - Laricchia esclusa). Poi il 3 febbraio 2022, al posto dell’epidemiologo Lopalco (eletto nella sua lista) nomina assessore alla sanità Rocco Palese, ex fittiano di ferro, l’uomo più rappresentativo dei momenti bui della Regione Puglia dal punto di vista finanziario. Diviene assessore anche Lopane, capogruppo di 'Con' in Consiglio regionale, che guiderà i settori Cultura e Turismo. Il 14 aprile 2022 viene ufficializzata l'adesione alla lista “Con” di Alessandro Delli Noci del capogruppo di Forza Italia, Stefano Lacatena, al quale prontamente viene concessa la delega all’urbanistica, dopo quella alla Cultura assegnata alla 5Stelle Grazia Di Bari. Non possiamo poi dimenticare l’aperto e costante sostegno  al sindaco di Nardò, Pippi Mellone, considerato da sempre di estrema destra (ad esempio non partecipa alle celebrazioni del 25 aprile e un suo assessore lo ha giustificato dicendo che è la festa che ha consegnato l’Italia ai comunisti).

Insomma un convulso suk della politica dove il mercante levantino vince, dove conta solo chi ha più vacche da giocare al gran mercato della politica. Con un unico, evidente risultato finale: votare non ha più senso, seguire le vicende politiche è impresa impossibile, tutto è uguale e tutto si rimescola pur di accrescere il proprio potere. Un mondo dove si perde in continuazione il senso di un filo logico, delle categorie del giusto e del fare, mascherandole di innovazione liquida, di altisonanti parole composte. Ecco l’animale accattivante, enorme e onnivoro che cavalca benissimo Michele Emiliano, si chiama Potere e a lui non si può resistere.

il Volantino, 7 maggio 2022

Alfredo De Giuseppe

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