Libere fenomenologie del 2022-07-30 - Rocco Palese
Rocco Palese è sicuramente innocente. Del resto, il 7 luglio 2022, lo stesso giorno dello scandalo sanità del Sud Salento (indagine “Re Artù”) che ha coinvolto politici e manager per assunzioni facili, scambi di cortesie determinanti ai fini politico/economici, il dott. Rocco Palese ha emesso un comunicato stampa affermando, senza temere ripercussioni mediatiche, che lui era completamente estraneo ai fatti. E sicuramente lo è. Ma ciò non toglie che il tutto merita l’accensione di un faro, tanto per illuminare ulteriormente la sua figura.
Rocco nasce ad Acquarica nel 1953 da una famiglia di imprenditori agricoli ed estrattori di conci di tufo dalle cave arenarie della zona. Si diploma allo Scientifico “Stampacchia” di Tricase e si laurea in Medicina presso l’Università degli Studi di Bari. Democristiano doc, ricopre fin da subito incarichi direttivi all’interno della nascente ASL. Dal 1990 al 1995 si impegna nel suo paese natio come consigliere comunale, facendo anche il vicesindaco. Alle elezioni regionali del 1995 viene eletto nel listino bloccato del candidato presidente Salvatore Distaso, di cui nel 1998 diventa vice presidente e assessore al bilancio. Nel frattempo lascia il partito CDU del duo Rocco Buttiglione-Roberto Formigoni per andare verso Forza Italia, di cui diventa un responsabile economico. Fin qui niente di straordinario, se non la consueta trafila dei politici dell’epoca che pur dichiarandosi per sempre democristiani, tentarono di sopravvivere attraverso la forza mediatica berlusconiana trasformandosi in “garantisti, liberali e popolari”.
Alle successive elezioni regionali del 2000 è confermato consigliere con Forza Italia, divenendo quindi fino al 2005 assessore al Bilancio e alla Programmazione per la giunta guidata da Raffaele Fitto. Insieme al sempre giovane presidente impostano un piano per la sanità pugliese che è indecente, soprattutto in relazione alla cancellazione del diritto alla sanità universalistica, chiudendo ospedali piuttosto che tentare di razionalizzare spese e sprechi. Ed è sempre in questo periodo ed in questo specifico ruolo che sigla un’operazione finanziaria ardita con la banca d’affari Merrill Lynch per ristrutturare il debito della sanità, collocando nel 2003-2004 bond per 870 milioni di euro. “L’inchiesta penale condotta dal PM Francesco Bretone dirige gli atti verso la Corte dei Conti per stabilire il danno erariale causato alla Regione ed eventuali responsabilità dei due funzionari della Regione Puglia e dell’ex assessore al Bilancio Rocco Palese (Pdl) che sottoscrissero il contratto”. Tanto per gradire gli stessi bond spazzatura furono sottoscritti anche da Acquedotto Pugliese. Rocco Palese risultò innocente, per la verità neanche indagato, anche se la difesa dell’assessore fu alquanto bizzarra, e forse anche innovativa: “il contratto era scritto in inglese e non conosco quella lingua e poi Merrill Lynch sembrava un partner e non una controparte”. L’indagine si chiudeva, quantificando notevoli danni per la Regione, per tutti noi, ma senza intercettare precise responsabilità. Era il 2010, appena in tempo perché Fitto lo candidasse come Presidente della Regione Puglia, uscendone però sconfitto dalla contrapposizione con l’uscente Vendola.
Conduce in Consiglio Regionale le sue battaglie di opposizione a Vendola fino al 2013, quando viene candidato come deputato ed eletto nelle liste del Popolo delle Libertà. Anche alla Camera mostra il suo lato stakanovista, divenendo, come in precedenza in Regione, uno degli onorevoli più presenti. Non si ricorda un suo intervento clamoroso, ma la sua presenza era assicurata. Quando nel 2016 i 5Stelle presentarono un emendamento per la riduzione degli stipendi a deputati e senatori, Rocco Palese rivendicò il lavoro svolto sfoggiando sotto la giacca una t-shirt bianca dove in primo piano campeggiava il numero percentuale delle sue presenze in Parlamento: “99,19%”.
Nel 2015 abbandona Forza Italia ed aderisce a Conservatori e Riformisti (CoR) di Raffaele Fitto (in quel momento in conflitto con Berlusconi), poi nel 2017 abbandona Conservatori e Riformisti e torna in Forza Italia (contro la volontà di Fitto). Però lui è così: non ama il potere ma è il potere che va verso di lui. Ed ecco perché alle elezioni politiche del 2018 è ricandidato alla Camera dei Deputati, nel collegio uninominale di Casarano sostenuto dalla coalizione di centro-destra. Però non viene eletto e da qui in poi, passo dopo passo, emerge il Rocco multicolore. In un’intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno del 30 novembre 2020 si dice amico di tutti, compreso Niki Vendola, Michele Emiliano e anche in fondo di Antonio Decaro. Fitto e Berlusconi sono ormai un antico ricordo, senza mai rinnegarli.
Questo senso amichevole verso il mondo circostante è molto esplicito, e quindi reciproco, tant’è che finiti gli incarichi prettamente politici, attraverso l’intercessione di Rodolfo Rollo, direttore della Asl di Lecce, amico di vecchia data (lo afferma lui stesso, sempre nella citata intervista su GdM) diventa la guida del Distretto socio-sanitario di Gagliano del Capo prevalendo su 14 concorrenti (“molti non avevano i titoli per concorrere”). Ancora più clamorosa e discutibile è la chiamata di Emiliano: il 5 febbraio 2022 lo nomina Assessore alla sanità pugliese in sostituzione del dimissionario Lopalco. Il PD fa finta di arrabbiarsi per l’ennesima inciuciata di Michelone, ma dopo due giorni è tutto ok.
Nelle intercettazioni di “Re Artù” si parla anche dell’assunzione della figlia presso l’Ente Ecclesiastico ‘Panico’, avvenuta in data 2 marzo 2020. Ma certamente per meriti, non lo mettiamo in discussione. L’amico Rocco Palese, cioè il quasi compagno Rocco, è sempre vicino a noi, ci accompagna in questi giorni bui verso la soluzione dei problemi. Da almeno trent’anni.
il Volantino n 25– 30 luglio 2022
alfredo de giuseppe