2006-10-14 ''Sono Rocco Episcopio'' - il Volantino

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A margine della presentazione del libro di Alfredo De Giuseppe “Best, sindaci e farfalloni”, abbiamo ricevuto un intervento di uno dei personaggi del libro: Rocco Episcopio

Oggi mi conoscono in tanti, non è una conoscenza diretta, diciamo “indotta” da caso fortuito.

Ho cercato la popolarità direttamente, mi sono impegnato in ambienti ed occasioni difficili e complesse, ho affrontato la diffidenza di molti, anche a me vicini, ma non ci sono riuscito. Si, una popolarità generica, uno dei tanti, ma arrivare ad essere riconosciuto, salutato con piacere e soprattutto con rispetto, essere additato come persona che può,… per questo ce ne vuole!

Un lavoro costante e impegnativo fatto di presenze conquistate, complicità esplicite e disponibilità illimitate (di tempo, intendiamoci, che di denaro non se ne può parlare, al massimo un caffè mirato) eppure alla fine, anche nello sguardo di mia moglie ho letto un velo di compassionevole dolcezza.

Sono ROCCO EPISCOPIO. Un personaggio in corsivo di un libro patinato a tiratura limitata.

Generico, come il lavoro che svolgo, come la vita che conduco, come la città in cui vivo, come i luoghi comuni che la abitano. Ma io sto lottando per sopravvivere. Con i mezzi che ho, con i pochi strumenti a disposizione, con le occasioni che si profilano. Sono stato uno dei 348, vero! Ma prima ero uno die 20.000, anonimo, invisibile ai più. E se solo avessi voluto, anch’io avrei tagliato il traguardo di una ventina di preferenze. Mi sarebbe bastato far finta di conoscere davvero le cose, avere maggiore familiarità con il potere, vantare un probabile rapporto di amicizia con l’aspirante Sindaco, paventare un possibile futuro incarico amministrativo. Non sto fantasticando, guardatevi intorno, quanti Rocco E. girano gonfi di tronfia arroganza?

Una sola cosa, se proprio volete, potete rimproverarmi: la mia umiltà che ha reso impossibile il manifestarsi di quella “sana” arroganza necessaria per imporsi. In troppi e per troppo tempo hanno giudicato la mia esistenza priva di valore costringendomi nella rassegnazione dell’immutabile quotidianità. Oggi la mia azione è ridotta a una macchietta letteraria, il mio sforzo a poche scene di una commedia popolare. Non vi illudete, non siete più in gamba di me. Quando deciderò di possedere anch’io solo un po’ della determinazione del mio Cantore, solo un tantino della sua autostima, sarete voi ad eleggermi Sindaco!

il volantino – 14 Ottobre 2006

Con affetto, Rocco Episcopio

 

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