2001-10-27 "Non è solo un album di fotografie", di Francesco Accogli, il Volantino
Sbaglierebbe sicuramente chi, ricevendo in dono o acquistando l’ultimo volume (in ordine di tempo) di Alfredo De Giuseppe, pensasse di assumere un atteggiamento superficiale, qualunquistico e denigratorio, o peggio ancora, semplicemente incuriosito, si limitasse solo ad una veloce carrellata su alcune piacevoli immagini fotografiche (sono ben 62, esclusa la copertina) riproducenti volti noti di nostri compaesani. “Ore otto sotto l’orologio” è, invece, secondo me, una intelligente metafora, una ragionata e ironica provocazione; l’interesse vero da parte dell’autore mi sembra sia quello di parlare (anche in questa occasione, come è accaduto con il volume “A volte bisogna scrivere”, pubblicato l’anno scorso) di Tricase e dei Tricasini. Infatti Alfredo non ha scelto un luogo qualsiasi di Tricase, bensì il luogo comune per antonomasia, un punto di riferimento preciso (sutt’all’orologiu!), un angolo di Tricase spesso criticato, osteggiato e chiacchierato, ma intensamente vissuto e partecipato da molte persone. La novità, se così si può definire, è nel mezzo usato: le immagini fotografiche, volutamente numerose che gli sono servite per esplicitare meglio la parte scritta. Il messaggio nascosto (ma non tanto) del lavoro metaforico-ironico si è rivelato certamente originale e creativo e, senza alcun dubbio, susciterà l’interesse e la curiosità della gente comune (“la bella quotidianità”) del nostro amato “villaggio”. D’altronde, la parte che a me è piaciuta di più (“I nostri amici”, p. 79) è molto indicativa e rivelatrice della nostra realtà locale. Piaccia o non piaccia anche questo è un volto di Tricase, anche “sotto l’orologio” è una indicazione precisa della città che quotidianamente viviamo in modo consapevole o inconscio. Niente di nuovo! Questo è lo stile e il modo di raccontare, descrivere e denunciare di Alfredo De Giuseppe. Le fotografie sono solo un pretesto ben riuscito, l’interesse dell’autore è naturalmente un altro. Credo che ogni Tricasino dovrebbe leggere il volume. Da parte mia auguro ad Alfredo (dopo questo ennesimo incidente di un grafomane) la seconda, ma anche la terza e, perché no, persino la quinta edizione del volume affinché ogni famiglia di Tricase abbia una copia.
il Volantino – 27 Ottobre 2001
Francesco Accogli