1978-12 "Un partito ecologico" - Nuove Opinioni
Ciao Carlo,
da un paio d’anni a questa parte N.O. ha avuto il merito di sollevare alcuni problemi che altrimenti sarebbero rimasti nel dimenticatoio, come la questione del depuratore o dello scarico delle fogne di Specchia nel mare di Tricase. Ha avuto poi il demerito di non parlarne più: ad esempio da un anno non sento più nominare il depuratore. Mi è sfuggito qualche numero oppure la redazione di N.O. va in cerca solo di un buon titolo da prima pagina? Non le interessa creare un pur minimo movimento che possa spingere per risolvere alcuni problemi?
Adesso però non mi interessa entrare in merito alla funzione di N.O., e più in generale di un giornale locale, in quanto mezzo di informazione e di controinformazione ma vorrei solo ricordarvi di quanto poco (mai) abbiate parlato del problema della caccia. Il giorno dell’apertura della caccia il Corriere della Sera riportava in prima pagina il parere di uno scienziato che ribadiva la necessità di fermare completamente per due anni almeno, tutti i fucili d’Italia.
Ma io non voglio prendere il problema tanto alla lontana o lasciarmi trasportare da facili sentimentalismi ma solo riportare (per quanto ne so) la situazione di Tricase e dei paesi vicini. Mi sembra che la caccia sia l’unico hobby (non sport) praticato da tutti gli strati sociali, ma soprattutto da quelle persone sui quarant’anni che oggi sono le colonne portanti della nostra società siano essi dottori, avvocati, buoni obiettori di coscienza, professionisti in genere, siano essi operai e contadini ancora vitali, siano tutori della legge. Bene, una buonissima parte di essi sono cacciatori di frodo, benché tutti pronti ad usare la parole legge ad ogni piè sospinto.
Quasi tutti, non solo non usano il riduttore, ma addirittura allungano il serbatoio del loro automatico; chi possiede uno di questi micidiali fucili automatici a otto colpi, non risparmia certo le cartucce. Nei giorni in cui non si può cacciare è facile invece vedere battute in grande stile. Chi poi non commette tutte queste infrazioni si diverte con un metodo più nuovo: si nasconde dietro un albero o una casa, accende il registratore con una cassetta (in vendita) che riproduce il richiamo del tordo o della beccaccia, e non deve che aspettare il povero uccello, ancora non tanto informato, che crede di incontrare i suoi simili. Questo è lo “sport” della caccia.
Bisogna però dire che il cacciatore è una brava persona, irreprensibile, anzi dà lavoro perché spara tanto; amante della natura perché si alza presto la mattina; cattolico e magari organizzatore di mostre ecologiche. Ma quando si tratta di misurarsi con il collega su chi uccide di più, tutti i metodi sono buoni e l’uccello è sempre quello che conta meno, visto che non viene neanche mangiato ma gettato nei comuni rifiuti. C’è insomma tensione che cresce in tutta Italia contro queste stragi e c’è una continua richiesta di abolizione totale della caccia. Una richiesta che sposo integralmente.
Che siano maturi i tempi per la nascita di un partito ecologico? In un mondo in cui se non sei un partito non conti nulla, prima o poi a qualcuno verrà in mente di creare un “partito verde” come quelli già esistenti in Austria, Germania e Francia. Un partito con un leader, una segreteria e una presidenza che riesca sempre a dimostrare che un’idea è identica al suo contrario. Parliamone almeno!!!
Nuove opinioni – 28 Dicembre 1978
Alfredo De Giuseppe