1983-06 Lista verde per Tricase: comizio del 19.6.1983

SIGNORE E SIGNORI BUONASERA.

(Grande applauso).

A grande richiesta, per la curiosità dei molto e l’intendi-mento di pochi, siamo qui a partecipare anche noi alla grande sceneggiata dei Comizi Elettorali.

Non siamo esperti nel campo delle elezioni, né siamo degli apprezzabili oratori capaci di tenere le redini di un discorso così limpido e fluido che stenta a darsi strada nella melma della realtà, come altri esperti professionisti della farsa sanno fare.

Siamo ormai abituati ad ascoltare tutto e tutti, alternativi all’interno della DC e nuovi fascisti d’assalto, le recite filodrammatiche di Don De Donno che cerca una giustificazione divina all’operato dei vari misfatti quinquennali, ai patetici conformismi di tutti.

Nostro malgrado siamo qui per cercare di rispondere ai tanti perché ci siamo posti e alle tante domande che ci vengono rivolte.

Nonostante il nostro sforzo non siamo riusciti a raggiungere il numero di 30 candidati nella nostra Lista, anche a causa di varie defezioni, né di avere con noi qualche illustre rappresentante della vita tricasina (Medici, Ingegneri, Operatori culturali e professionisti vari) mancando anche in questo l’appuntamento con la serietà che tutti gli altri partiti sono riusciti a costruirsi.

Tutto quello che siamo riusciti a racimolare è una donna attratta dai nostri vari “CERCASI” apparsi sui muri di Tricase.

Ci è stato da più parti rimproverato che se avessimo preso tutta la cosa con più serietà avremmo potuto raggiungere maggiori consensi ma, DITECI, VI SEMBRANO SERI COLORO CHE DA QUESTO PALCO, DA DECENNI, VI PROPONGONO PROGRAMMI CHE NON SOLO NON SI ATTUARONO MAI, MA CHE NON TOCCANO QUEL VALORE FONDAMENTALE CHE È LA QUALITÀ DELLA VITA!

Il punto cruciale è che a Tricase non succede mai niente perché assicurarsi la continuità, il Potere accentra tutta la sua attività nel non creare movimento nel non far partecipare.

Esempio ne siano i Consigli di quartiere, aborriti dalla DC locale. Ma in fin dei conti anche queste sono cose tutti sanno. Infatti non abbiamo nessuna pretesa di dire cose nuove o di fare scoperte sensazionali o di scoprire una formula che al solo enunciarla abbia la capacità di mutare le cose, né crediamo che sia possibile cambiare la situazione impegnandosi per un mese ogni cinque anni nel cercare nei metodi più svariati grotteschi consensi elettorali.

Tuttavia crediamo nel futuro e la presentazione di questa lista vuole essere un momento importante che mira non alla gestione del potere ma unicamente a creare nuove possibilità di vera partecipazione.

La falsa partecipazione, intesa finora come semplice adesione (o pura ricerca di consensi) ha contribuito non poco a bloccare quel processo critico che poteva portare a una maggiore coscienza delle nostre possibilità di gestire il futuro.

Compito di una qualsiasi organizzazione, a maggiore ragione dei partiti politici, dovrebbe essere non quello di presentare delle soluzioni preconfezionate, legato ad un intervento esterno che di fatto passerebbe sulle nostre teste senza intaccare gli esistenti rapporti sociali, ma promuovere continuamente momenti di confronto e di provocazione.

È famoso nel mondo il lassismo culturale dei tricasini, ed infatti sulla nostra indole bonaria e apatica che la D.C. vorrebbe sviluppare l’Azienda turistica tricasina, non sbagliando quando propaganda i nostri posti come oasi di tranquillità e serenità.

Una reale partecipazione alla discussione della cosa pubblica porterebbe ad una maggiore consapevolezza della propria quotidianità, della propria storia e dei propri bisogni più immediati e concreti.

Di questi bisogni i politici che via via si sono succeduti su questo palco, in questa ed altre campagne elettorali, hanno dimostrato di fregarsene. L’abbinamento delle elezioni amministrative con quelle politiche ha fatto in modo che di Tricase non se ne parli proprio; solitamente si fa una breve introduzione partendo dai presunti problemi di Tricase per poi impantanarsi nei problemi nazionali ed internazionali.

Ognuno ha nella manica l’asso dell’Alternativa. Solo la DC non ha alternative, è purtroppo costretta a continuare ed esercitare il potere che finora le è stato conferito.

Tutta questa fiducia di popolo l’ha portata ad assumere toni da monella assicurandoci sfacciatamente la Certezza della Comunità, e se è vero quello che si propone, non sappiamo quali altre sciagure potranno ancora colpirci.

Il suo vantaggio è che al momento giusto ha sempre pronto qualcosa di altamente convincente, forse a causa della forma di dialogo preferenziale che alcuni suoi uomini, come Monsignor Caroli hanno con Dio, il quale molto probabilmente avrà, in uno di questi segreti colloqui, consigliato il Caroli stesso a portarsi la pecorella smarrita Vitalone in giro per gli ovili.

Chiaramente, di fronte ad un nemico così sovrannaturalmente attrezzato è ridicolo mettersi contro, ma questo è un gioco e tutto è permesso; ognuno recita la sua parte fino in fondo facendola a volte, così bene, da credere per un attimo, egli stesso di fare sul serio.

E qualcuno sul serio fa per davvero, accettando la convivenza democristiana e ipotecando seriamente la storia futura del P.S.I.

Assurto da qualche anno a leader carismatico del partito, uomo che molti vorrebbero d’assalto, Craxi si rivela, co le ultime dichiarazioni, la classica volpe che vede avvicinarsi l’uva.

Il rischio di vedere compromesse le nostre possibilità di scelta diviene oggi più reale; sono sempre meno coloro che continuano ad avere rispetto del popolo, molti pensano sempre più insistentemente ai modi per sfruttarlo manipolandone il consenso e influenzandone le espressioni di volontà.

L’Alternativa, riteniamo sia l’unico strada percorribile, non quella fatta di soli numeri a di elaborati programmi economici, ma quella che va oltre questi, che parte dei piccoli centri e si sviluppa fino a divenire progetto GLOBALE DI VITA!

In essa saranno racchiuse le aspirazioni, i bisogni, le utopie che hanno caratterizzato questi anni e che hanno nutrito e formato le nuove generazioni.

Non vorremmo, comunque, che soluzioni e direttive ispirati dalle Direzioni Centrali dei Partiti fossero trasportate pari pari nella realtà locale.

Questo modo di operare ha portato finora la Sinistra tricasina a crearsi delle sterili rivalità e ha impedito il nascere e l’affermarsi di una strategia unitaria, capace di elaborare nuovi progetti più consoni e realistici.

Non un listone elettorale ma una elaborazione e una pratica politica molto più vasta e più lungimirante, aperta ad influssi esterni e pronta a recepire tutte le istanze sociali, anche appena accennate.

In una sinistra così caratterizzata avrebbe un senso positivo la formazione di una lista che comprendesse Indipendenti per pratica e giudizi. Non crediamo invece nella figura dell’indipendente inserito all’ultimora unicamente per perseguire successi elettorali.

Criticando il metodo seguito dai partiti, apprezziamo tuttavia quelle persone che finalmente hanno deciso di partecipare attivamente alla vita politica senza lasciarsi sedurre dal discreto (?) fascino del potere. Ma ribadiamo che il cambiamento dovrà essere molto più profondo, quasi esistenziale, con un rapporto completamente diverso fra gli uomini con la natura, il rispetto la tolleranza, la capacità di scambiarsi esperienze e sentimenti al di sopra di tutto; la voglia di essere padroni dal proprio futuro sarà una conseguenza inevitabile e naturale.

Allora sapremo dire NO ALLE GUERRE, ALLE ENERGIE SPORCHE, ALLE DISTRUZIONI ECOLOGICHE, AI MODELLI DI VITA CHE CI VERRANNO IMPOSTI.

 

 Concludendo passiamo alle consuete, immancabili promesse elettorali, che noi manterremo, non come gli altri:

  • 3500 POSTI DI LAVORO da reperire nei seguenti settori:
  1. ENERGIA SOLARE: 1500 POSTI AL SOLE
  2. 1000 POSTI PER CANOTTIERI impegnati nel disfacimento e rifacimento delle strutture pubbliche scarsamente utilizzate (porticciolo, campo sportivo nuovo, piazze ecc.)
  3. 500 POSTI NUOVI da creare in base alle VOSTRE RICHIESTE ED ESIGENZE. Si assicurano mansioni e livelli retributivi adeguati.
  4. Per i rimanenti 550 POSTI saranno banditi pubblici concorsi democratici presieduti da Commissioni INCORRUTTIBILI (quota di partecipazione £. 5.000.000).

Questo per quanto riguarda il problema del lavoro.

  • Abbiamo inoltre pensato avviare la nostra costruzione di un altro porticciolo per le barchette e canottini dei più piccini.
  • Promettiamo dieci repliche, in diverse ore della giornata, della telenovela “CUORE SELVAGGIO” per rivalutare l’intelligenza, la purezza e la castità del sentimento.

In definitiva se ci accordate il vostro TOTALE consenso vi promettiamo una radicale trasformazione della vostra Tricase che diventerà finalmente quella che voi tutti da tempo aspettate. PERCIÒ IL 26 E 27 GIUGNO STATE ATTENTI, IN CABINA NON C’È SOLTANTO DIO A GUARDARVI, C’È ANCHE IL DIAVOLO A TENTARVI, CON LA CLASSICA MELA! (lungo applauso finale).

  

Questo è il canovaccio del comizio che tenemmo in piazza G. Pisanelli la sera del 19 giugno 1983, scritto a più mani da un gruppo di amici, rimasti sempre legati e complici nel divertirsi. Il comizio, per vari motivi è rimasto nella memoria collettiva di Tricase: uso di un amplificatore con applausi pre-registrati; comizio recitato a più voci e con un tono trasgressivo; un partito verde quando i verdi non c’erano ancora in Italia; presentazione del simbolo con la mela bacata; la prima campagna elettorale dissacrante giocata sul filo della gioiosa provocazione; una lista che prese 149 voti non richiesti.

Voglio qui ricordare quei tredici candidati che parteciparono insieme ad altri ragazzi, ancora minorenni, a quella che possiamo considerare la conclusione naturale di un vecchio progetto politico, nato nel 1976 col nome di GGT (Gruppo Giovanile Tutino): Baglivo Giuseppe, Blandolino Francesco, Blandolino Roberto, Bramato Antonio, Corciulo Antonio, Corciulo Fernando, De Giuseppe Alfredo, De Giuseppe Costantino, Dell’Abate Alfredo, Probo Francesco, Probo Giuseppe, Sacco Anna Maria, Scarascia Giuseppe (detto Peppone).

 1983       

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