2012-04 "Candidati e “Amici”" - Il Volantino
Le prime impressioni dai manifesti dei candidati sindaco
Il termine Pay Off nel mondo del marketing indica quell’elemento verbale che accompagna il logo di una azienda o di un prodotto. La parola che sarà ricordata, quella che permette di “comprare” un qualcosa, che nasconde anche messaggi più profondi, quasi subliminali. Analizziamo dunque i pay-off o slogan dei manifesti dei sei candidati sindaci di Tricase in questa tornata elettorale, che appare triste e tormentata fin dai suoi inizi. Non analizziamo gli aggiustamenti successivi, ma la prima uscita, significativa di un pensiero a lungo covato eppure spontaneo, diretto, senza le mediazioni dei media e dei collaboratori.
Il primo, con largo anticipo, a metterci la faccia è stato il candidato di civiche + SEL + Pd, l’ingegnere Antonio Coppola, che ha accompagnato i suoi manifesti con diverse foto di monumenti e paesaggi di Tricase con lo slogan “QUESTA NON E’ UNA RISORSA?”. Sono ben 18 foto diverse, dal Porto alla Torre di Caprarica, dalla scuola elementare Roberto Caputo fino all’Ospedale, c’è pure l’ACAIT e la foto scalcagnata di un cartello stradale d’ingresso alla città. Il pensiero di Coppola è ben chiaro: questo abbiamo, cerchiamo di utilizzarlo al meglio. Quest’immagine però così parcellizzata nasconde un retro pensiero: “lasciate fare a me, una cosa alla volta la farò, ma non chiedetemi un progetto complessivo: troppo difficile, troppo tempo, meglio un uso fiduciario”. (manca la foto di Casa Betania e del Cimitero).
La seconda apparizione per le strade di Tricase è stata quella del candidato dell’IDV, l’ammiraglio in pensione Giuseppe R. Panico con questo pay-off: ”VOTA UN TUO CONSIGLIERE MA SCEGLI IL SINDACO PANICO”. Come proposta politica è sembrata, nella sua ingenuità, molto ardita, considerato che i consiglieri della sua lista avrebbero potuto anche disertare in massa essendo ormai considerati inutili. Inoltre da un nuovo candidato, con un partito mai presente alle comunali, ci si aspetterebbe un messaggio più incisivo e innovativo. Magari “ All’armi, Tricasini !!” avrebbe segnato una svolta.
Poi abbiamo visto il primissimo piano del candidato di Azzurro Popolare, l’Avvocato Ippazio Cazzato, il cui pay-off è: "A SINDACO DI TRICASE IO SCELGO IPPAZIO CAZZATO”. A parte una certa assonanza dialettale e una serie di motivazioni psicologiche, da studiare al capitolo del super ego, la comunicazione appare errata in quanto potrebbe far credere che Cazzato si voterà da solo. Forse lo slogan avrebbe avuto più senso con foto di cittadini diversi o dei candidati consiglieri.
L’avvocato Nunzio Dell’Abate, candidato del GAT e dell’UDC ha scelto in prima battuta di non far vedere la sua faccia e di accompagnare le immagini fumettistiche con 5 messaggi diversi ”UN INSIEME DI OBIETTIVI, UN INSIEME DI VALORI, UN INSIEME DI INNOVAZIONI, UN INSIEME DI RISORSE”. Anche qui messaggio chiaro e una certa originalità, con qualche pensiero remoto: “questo è il frutto di un lavoro d’equipe, abbiamo pensato per voi, adesso basta che vi aggregate e il gioco è fatto” (… e via con Tricase-comics tutto l’anno).
Poi, quando le liste sono già presentate, dopo le feste pasquali, compare il funzionario ASL Antonio Scarcella, candidato con la sola lista del PDL, che si espone con TRICASE E’ il BENE COMUNE. Uno slogan che nella sua semplicità nasconde la difficoltà di elaborare un concetto più articolato per due ordini di motivi: Scarcella è stato catapultato verso la candidatura quando c’era già l’accordo del suo partito con Dell’Abate e poi da ex assessore defenestrato in malo modo deve convivere su basi alquanto labili, quasi banali, con i suoi ex detrattori.
E per ultimo l’agente di commercio Giorgio Vigneri, candidato con la lista del FLI-Fini: dopo ben due settimane dalla presentazione delle liste nessuna immagine pubblica, nessun manifesto, neanche Facebook o Twitter. Niente, silenzio. A suo modo è un messaggio iniziale molto chiaro: “Non ho niente da dire, è una candidatura bislacca, non raccogliamo neanche le adesioni per fare un manifesto. Non abbiamo una sola idea per la quale valga la pena esporsi pubblicamente”.
E’ così che va il mondo politico, mentre si prepara alle Amministrative 2012.
Ma il segno dei tempi, quello vero, era apparso negli stessi giorni ben chiaro e profondo sui muri di Tricase. Affianco, ma proprio accanto, ai volti dei nostri candidati sindaco ecco la foto di un ragazzo, con il consueto invito VOTA (e a seguire numeri di telefono e SMS). Era la faccia del giovane Marco Castelluzzo di Depressa, concorrente alle fasi finali del programma musicale “Amici" . Allora ho pensato: e se noi tricasini, fedeli all’arte della retorica, prendessimo atto della vacuità generale e votassimo in massa Castelluzzo alle Comunali e gli altri 6 li mandassimo sul serale di “Amici”? Il paese avrebbe finalmente un suo preciso programma? Ma noi, misere genti del Sud, possiamo sopportare un serio programma di ristrutturazione della nostra vita?
Il Volantino - 20 Aprile 2012
Alfredo De Giuseppe