2012-05 "Fenomenologia di Pasquale De Marco" - Il Volantino
Mentre la città attende l’esito del ballottaggio fra Coppola e Dell’Abate, un dato pare incontrovertibile: Pasquale De Marco, è il vero vincitore delle Amministrative di Tricase. Lui con la sua Storia, Lui con la sua Biografia. Nasce nel 1965, riesce a prendere la Licenza media nel 1979 e poi tante giornate di lavoro nei campi ad aiutare la famiglia. Da qui quel soprannome “Cicora” che non lo disturba, anzi lo identifica e lo esalta come contadino (disoccupato per metà anno). Infine la carriera politica. Nel 2001 si schiera per la prima volta con la lista dell’Asinello, prima a sostegno di Tonino Musio e poi dopo il ballottaggio nel Consiglio Comunale con Coppola; nel 2006 cambia sponda e passa in Forza Italia, dove viene eletto, primo nella sua lista, con 153 voti; nel 2008 lo troviamo nel PDL a sostegno del Sindaco Musarò, eletto con 210 voti; e infine nelle Amministrative del 2012 passa all’UDC di Casini, con Sindaco Nunzio Dell’Abate, viene eletto con 293 voti, il consigliere più suffragato in assoluto. Una carriera strepitosa, piena di successi, sempre in ascesa fino all’apoteosi del 6 e 7 maggio, dove ha dimostrato di essere il più amato dai tricasini. Un fenomeno da osservare con attenzione, da indagare con circospezione.
Qual è il segreto di Pasqualino? Intanto è umile, non fa finta di aver letto un libro e di ripetere quelle quattro cose imparate a memoria. Non legge i giornali e dell’attualità politica, non sa che farsene. Non conosce Facebook, non usa Twitter, non si accapiglia per avere l’ultimo modello Apple. In consiglio comunale non interviene su singoli argomenti, al massimo boccia l’esecutivo quando decide che è venuto il tempo di cambiare. Non cavalca proteste, non fa sue cause ambientaliste o a difesa di specifiche classi di lavoratori. Non fa proposte, non è stato eletto per quello. Essendo un po’ timido, non fa comizi, non rilascia interviste. Avendo vissuto le più variegate ideologie, non dà importanza al partito nel quale (provvisoriamente) milita, non analizza progetti, non discute le grandi strategie, non si perde dietro un’idea preconfezionata da altri.
I suoi segreti sono due: l’esatta intuizione dello spirito tricasino e il metodo da usare per affrontarlo. Lui sa di non essere avulso dalla anonima tricasinità che riesce a rappresentare. Sa che il popolo nella sua stragrande maggioranza è come lui e il nostro consigliere sa come incarnarlo nelle più profonde e segrete istanze. Senza tanti giri di parole, senza tanta filosofia, senza tanta cultura, senza moda e senza bellezza ostentata, il popolo di Pasquale vuole poche cose e lui le dà. Si avvicina al corpo elettorale con il suo metodo, con la sua sicurezza, con la sua velocità. L’anziano vicino di casa ha bisogno di un certificato di famiglia e lui eccolo pronto ed efficiente allo sportello dell’Anagrafe. Il contadino ha bisogno del certificato catastale, eccolo incalzare i dipendenti comunali ed ottenere in due giorni l’agognato documento. Un amico ha presentato un progetto e dopo un anno non se ne sa ancora nulla: ecco Pasqualino con il suo passo svelto salire le scale di Palazzo Gallone e alzare la voce con l’assessore di turno. Un parente non riesce ad ottenere un parcheggio per disabili proprio di fronte a casa sua, non c’è problema, il buon Pasquale corteggia i Vigili Urbani fino a sfinirli e voilà ecco la striscia gialla. Lui memorizza tutto, ogni elettore è monitorato durante la consiliatura e nei periodi pre e post elettorali. Non di rado gli stessi amici che hanno ricevuto una piccola cortesia si vedono recapitare, a seconda delle stagioni, piccoli frutti dell’agricoltura, come cicorie, pestanache e patate, che a loro volta ricambiano con olio e vino. A quel punto, immaginate tale sistema perpetrato negli anni con costanza e organizzazione, la famiglia di elettori è sotto controllo, è pronta a scrivere sulla scheda Pasquale De Marco.
Il primo degli eletti di Tricase è il paradigma dell’elettore medio di questo paese, non è una sorpresa come molti fingono di pensare ad ogni elezione. Lui più di tutti ha capito cosa vuole il popolo, cosa si aspetta chi lo candida, cosa deve fare per racimolare voti: deve curarsi il proprio orticello. Pasquale un giorno potrebbe diventare Sindaco di questo Comune e nessuno dovrebbe gridare allo scandalo, nessuno potrebbe obiettare qualcosa, Lui è figlio vero di questa terra, Lui è radicato più di altri in questi luoghi.
il Volantino – Maggio 2012
Alfredo De Giuseppe