2012-06 "5 stelle e il nostro Stellone" - 39° Parallelo

Su queste stesse pagine nel settembre 2007 parlavamo di Grillo e di come fosse facile per un movimento come il suo diventare recettore delle istanze di arrabbiati e delusi, di giovani indignati e di vecchi disoccupati. Se riuscite a rileggerlo, quell’articolo dal titolo “Italia comica”, vi farete la stessa domanda che mi sono fatto da solo. Come mai quel movimento ha impiegato ben 5 anni per esplodere, per diventare  una delle prime forze politiche del Paese? Era già tutto chiaro in quell’anno e nessuno dei nostri politici ha fatto niente per porvi un rimedio.

Da allora ha rivinto le elezioni del 2008 un dinosauro come Berlusconi e tutti i partiti hanno pensato solo a come ingrassare fra incredibili rimborsi elettorali, fra tesorieri di partito ancora più incredibili, fra spartizioni di poltrone il cui stipendio non è mai inferiore al milione di euro, fra operazioni di scambio costante di affari, favori e denaro, tralasciando ovviamente bunga bunga e indicibili vizi privati. Era già tutto chiaro ma, escluso in parte Di Pietro e alcuni suoi sodali (vedi Orlando e De Magistris), tutti hanno continuato nel giochino del dire e non dire, dell’annuncio senza sostanza, della lacrima in diretta e dello sberleffo dietro le quinte. In questo, e me ne dispiace, si è distinto anche Vendola che cerca sempre di affabulare senza mai dire nulla di concreto. Non ho mai capito davvero qual è la sua idea su decine di cose importanti, come gli ospedali, le scuole, l’ambiente (che non è solo l’ILVA). Se ad esempio la sua azione fosse stata pari alla sua dialettica, non avremmo avuto l’Assessore Tedesco e forse ora potremmo vedere la luce di un vero progetto di Sanità virtuosa. Perché un cittadino dovrebbe accettare questo stato di cose, questo costante ladrocinio e non buttarsi sul primo comico che dice cose serie? Non dimentichiamo che fino a pochi mesi fa abbiamo avuto dei veri comici come ministri (La Russa, Brunetta, Bossi, Sacconi e via andando fino alla Gelmini) e ai più sembravano politici normali. Immaginate quanto ci hanno lobotomizzato e quanto possa essere sanifico un nuovo Movimento in una situazione in cui i partiti non riescono a rinnovarsi dal loro interno. Ciò non toglie che Beppe Grillo ha le sue manie, i suoi difetti e le sue difficoltà. Come si fa a fare politica con un non-statuto e con il controllo  su tutto della sua sola persona? Però, in questo momento di follia della casta vincolata nei propri privilegi, basta e avanza. Grillo rappresenta l’Italia che si sente intrappolata e vuole scappare, uscire, fuggire. Gente che ha capito come le parole televisive sono ormai senza senso. I TG parlano dei Moderati come se fossero davvero dei liberali, poi li approfondisci un po’ e ti accorgi che sono tutti berlusconiani che liberale non è mai stato. I talk-show provano a parlare d’altro e nessuno ha il coraggio di esprimere una propria idea compiuta di società, nessuno approfondisce la storia e l’economia. Nessuno dice con fermezza e chiarezza che le “missioni di pace” costano più degli esodati e che quattro aerei supertecnologici, per un’eventuale guerra che la nostra Costituzione vieta, costano più dei fatiscenti edifici scolastici da ricostruire (quasi tutti). Quale partito porta oggi in Europa un’idea forte di un’unica nazione, con un’unica moneta e medesime leggi, diritti, doveri e stipendi? Non era questa l’utopia sulla quale stavamo viaggiando? O siamo naufragati e non ce ne siamo accorti? Intanto il Movimento 5 stelle di Grillo vince nella sostanza le ultime elezioni amministrative, soprattutto perché il giorno dopo i sondaggi lo hanno visto crescere in modo vertiginoso (in queste settimane si parla di circa il 15% su base nazionale). Nei Comuni del Sud dove si è votato c’è ancora il vecchio torpore, escludendo un sempre crescente astensionismo. In Comuni come Tricase o Gallipoli si è visto la solita quiete intellettuale, si è votato senza nuovi stimoli e con i vecchi schemi, ormai stracotti. Nessun movimento nuovo ha scosso il sistema, parrebbe tutto tranquillo. Speriamo che il nostro Stellone funzioni sempre.

Nel frattempo il Vaticano è una polveriera fra spie e congiurati, l’Economia appare sempre più fragile in mano a gente che deve giocare ogni giorno contro le proprie idee, il governo tecnico di Monti, sostenuto da una larga maggioranza, non riesce a fare vere riforme, frenato tutti i giorni da piccole minoranze. Nel 2007 l’Italia era comica, poi è arrivata la grande crisi, si è scoperta più povera e  oggi si ritrova ad essere una nazione tragica, dentro una tragica Europa. E speriamo sempre nello Stellone (culo)…

39° Parallelo - Giugno 2012

Alfredo De Giuseppe

 

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