2024-03-16 Terra di morte e indifferenza
Giovedì 14 marzo 2024, qui terra di morte e indifferenza. Un barchino partito dalla Libia con circa 100 persone a bordo ha rotto il motore, è rimasto in mare per oltre una settimana senza che i soccorsi potessero intervenire. 60 persone, ragazzi, donne e bambini sono morti di fame e freddo, sete e disperazione. Sono morti su quel barchino improvvisato, senza neanche l’onore delle prime pagine. Che invece erano occupate dalla Meloni, quella dei blocchi navali, in viaggio verso l’Africa per far finta di attuare un piano per fermare le partenze. Come se un folle volesse fermare le onde del mare quando sono agitate. Lei, la più amata dagli italiani, va in Africa senza un’idea strategica e innovativa, senza soldi e senza l’Europa, come se l’Italia, da sola, potesse attuare un cambiamento globale. In effetti nel mondo propagandistico in cui viviamo funziona così: bastano gli annunci per risolvere i problemi. Il campo di concentramento profughi immaginato in Albania è già dimenticato, la barzelletta ha fatto il giro del mondo e poi passata tra le cose inutili. I governi africani, quasi tutti corrotti e familistici, fanno a loro volta finta di accettare la strampalata iniziativa meloniana, perché, male che vada, siederanno a tavoli della spartizione di pani e pesci.
Le navi delle ONG che sono nel Mediterraneo a portare un minimo di umanità e compassione verso quei disgraziati dispersi nel mare sono osteggiate come i veri nemici da abbattere con leggi ad hoc e dispettucci ministeriali, come quelli di mandarli a sbarcare il loro “carico” il più lontano possibile, al fine di stremare tutti, scoraggiare i volontari e infine far sparire i fuggiaschi. In effetti i telegiornali hanno messo la sordina: l’immigrazione non è più una notizia da prima pagina, non è più il cavallo di battaglia giornaliero di nazionalisti nostalgici, di leghisti separatisti, di ignoranti vestiti in giacca e cravatta. Il governo ora è conquistato, il popolo è domato, non si può disturbare il grande manovratore, non è possibile dissentire, non si può più dire che siamo un popolo di merda (in buona compagnia, come sempre).
La strage di giovedì scorso non è né sarà l’ultima: in queste ore altre barche sono affondate, le navi di salvataggio sono lontane, il problema è parlarne il meno possibile e anzi dare per scontato che il problema si sta risolvendo, anzi è quasi risolto, addirittura è propaganda ricordare che esiste. La Meloni e il suo governo voluto dagli Italiani veri è in cattedra, sa come fare, sa come affrontare tutti i problemi.
La mafia ha vinto e noi ormai abbiamo deciso di accettarla come male necessario, la guerra ha vinto e pensiamo che sia un male necessario, la cultura di massa vuole allegria e noi la spargiamo come sale sulla neve, l’indifferenza ha vinto e non ci fa comprendere il nostro malessere collettivo. Abbiamo costruito un mondo terrificante, lo abbiamo accettato come l’unico possibile.
FB 16 marzo 2024
Alfredo De Giuseppe