Libere fenomenologie del 2023-05-06 - ...del mostro trasformato.

 È innegabile che la Prima Repubblica venne giù a causa della dilagante corruzione. Gli anni ‘80 erano stati quelli dell’edonismo reaganiano, della fine dell’impegno politico, della caduta del Muro, dell’esplosione nel mondo di Armani e Valentino, e del campionato di calcio più ricco del mondo, dell’inizio della televisione commerciale (lontana parente della radio rivoluzionaria degli anni ‘70). In quell’euforia generalizzata la spesa pubblica divenne un buco nero, si andava avanti a forza di costanti svalutazioni della lira, il mondo girava così. Ogni opera pubblica, ogni appalto era fonte di corruzione reciproca, in un patto scellerato e quasi scontato tra politici, imprenditori e funzionari di ogni ordine e grado dal dirigente all’usciere.

Però, come nei film di fantascienza-horror, la bestia feroce non muore, si trasforma. Il sistema Italia, che tanto piaceva all’italiano medio, che tanti cinepanettoni sfornava, non poteva sparire, poteva solo modificarsi. E si modificò. Il sistema (Burocrazia + Politica + Sindacalismo)  entrò in modalità autodifesa e trasformò la procedura e l’interpretazione di quelle funzioni che avevano intaccato  tutte le rotelline, ben oliate fino al 1993. E così cominciò da metà anni ‘90, nel plauso generale, una nuova vita, che qualcuno entusiasticamente definì Seconda Repubblica

Di volta in volta si facevano leggi che erano teoricamente idonee ad evitare nuove corruzioni. Il funzionario di un ufficio era facilmente corruttibile? Bene, diamogli un aumento e soprattutto mettiamo un incentivo sul rendimento, così non sarà più sedotto dall’odore del denaro. E quindi viene fuori una legge Bassanini che rende i funzionari più responsabili ma staccati dal potere politico, tutti protesi al bene pubblico. C’era un comparto qualunque dell’azione pubblica che era facilmente penetrabile? Bene, si inventa un verbo bellissimo “esternalizzare” che in breve diventa un imperativo per Comuni, Province, Regioni e Ministeri. Ogni esternalizzazione è una specie di manna, specie se lo si fa a favore di “società partecipate”: si possono insediare Consigli d’Amministrazione a go-go, riciclare politici trombati, amici di corrente, parenti fino al secondo cugino della terza moglie. E così via.

Sono diventate indispensabili, negli anni, alcune specializzazioni che in verità prima venivano assolte facilmente anche da semplici impiegati. Prendi ad esempio la Protezione Civile che si occupa, oltre che di interventi in disastri naturali, di cose assurde, come costruire nuovi reparti ospedalieri improvvisati, organizzare eventi internazionali e mettere becco su una serie di questioni taroccate. (In Puglia il responsabile, il sig. Mario Lerario, che fra l’altro si occupava del programma vaccinale, è stato arrestato e condannato per corruzione). Potrei continuare all’infinito, perché la fantasia tutta italiana di inventare nomi e funzioni è stupefacente. Nella scuola, nella sanità, nei Comuni il nuovo lessico nasconde solo la facile elargizione di denaro, attraverso progetti fantasma, obiettivi inesistenti e conseguente inefficienza generalizzata.

La corruzione della tangente in denaro, della bustarella consegnata a mano, è stata sostituita da altre modalità più sofisticate che hanno nomi nuovi: consulenze, premialità, incentivazioni, assunzioni, incarichi. Tutte legali e trasparenti (o quasi) al fine di non poter essere giudicati come malfattori, ma anzi additati come portatori sani della modernità, del nuovo che porta ricchezza. La Seconda Repubblica ha fatto il miracolo: tutti guadagnano di più e nessuno viene preso con le mani nella marmellata. E soprattutto nessuno dei VIP rimane mai davvero a casa a fare il giardiniere.

Questa sciagurata modalità di interpretare la funzione pubblica ha aperto strade verso piccole e grandi distorsioni che ci sono sembrate regolari, direi normali. Quindi i Dirigenti Scolastici non sono più presidi di un Istituto ma organizzatori di “Progetti” sempre nuovi ed entusiasmanti; i Medici possono svolgere attività privata (a pagamento) ovunque, anche all’interno dello stesso ospedale dove teoricamente dovrebbero già dare il massimo; i Dirigenti degli Uffici Tecnici hanno decine di soluzioni per continuare ad esercitare le loro competenze in forme private (lottizzazioni, progetti e vari a nome di Studi Associati oppure di colleghi compiacenti); affidamento a Consulenti esterni di ogni cosa, purché i consulenti siano amici oppure amici degli amici. E il tutto, badate bene, nella più rigorosa regolarità formale, anzi al fine di meglio organizzare la vita dei cittadini. 

Nel frattempo si inventano anche nuovi ruoli per non far perdere il posto e il super-stipendio a nessuno. Alcuni esempi di queste ultime settimane: Angelino Alfano è stato nominato Presidente dell’Autostrada Milano-Torino, Luigi Di Maio inviato speciale dell'Ue per il Golfo Persico e Alfonso Bonafede è stato votato quale membro del consiglio di presidenza della Giustizia tributaria.

Ma qual è il risultato di tutto questo? Siccome non potevamo più svalutare la nostra liretta, c’era un solo metodo ed è stato perseguito fino in fondo. Far diventare sempre più ricca una fascia di persone, abbozzo un 10% della popolazione, e sempre più povera la restante parte del 90%. Infatti l’Italia è l’unico Paese dove il salario medio, in termini reali, è in decrescita dal 1995 al 2022 di ben oltre il 12% (dati ISTAT) mentre il divario con le persone più agiate ha assunto proporzioni enormi, mai viste prima.

Ma il risultato più preoccupante da un punto di vista economico (tralascio i problemi etici e morali) è emerso in queste settimane: non riusciamo a mettere su qualche progetto decente per spendere i soldi del PNRR, per iniziare almeno in parte quella transizione ecologica che a parole tutti evocano. E mentre il fallimento di un intero modello Politico e Amministrativo emerge in modo così evidente (seppur mitigato dalle TV) qual è per il Governo il problema da risolvere urgentemente? Il Consiglio dei Ministri, simbolicamente convocato il 1 Maggio, ha deciso di togliere o diminuire consistentemente il Reddito di Cittadinanza a circa 1 milione di persone, la frangia più povera, più maltrattata e marginalizzata da quel sistema che si è rigenerato diventando un mostro nella partenogenesi  dalla Prima alla Seconda Repubblica. Ora con la Terza ci toccherà anche applaudire. 

 il Volantino – 6 maggio 2023

Alfredo De Giuseppe

 

Stampa

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.

Ok