2007-08 ''Quando il sapore del cibo è nell'ultimo boccone'', di Bianca Paris - 39° Parallelo
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Nella vampa infinita arriva un invito.
Alfredo De Giuseppe, il noto imprenditore-scrittore (delle due attività, qual è il lavoro? Qual è l’hobby?) nel suggestivo quanto decrepito Castello di Tutino presenta la sua ultima (per ora) fatica letteraria “Tutino come un autunno”.
Bellissima la confezione dell’Iride: pagine ocra, foto antiche color seppia a troneggiare su quelle recenti, come nobilissime dame sulla servitù.
Appena il tempo per leggere qua e là qualche brano e intuire che forse questa volta Alfredo ha superato se stesso, e la parola passa ai Relatori.
Preparatissimi su Tutino, vecchia frazione di Tricase, la passano ai raggi x sotto il profilo storico e architettonico.
Un’analisi dettagliata. Ma l’anima dov’è – chiede il prof. Valli, confuso nel pubblico in sandali e bermuda, chiamato sul palco a dire la sua.
Queste pagine l’anima ce l’hanno, dice, eccome se ce l’hanno. Perché non ne avete parlato? Già, perché? Per la semplice ragione che ognuno fa il suo mestiere.
All’entomologo si può chiede l’analisi scientifico-biologica della struttura della farfalla, non il sogno, la poesia, la meraviglia del suo volo colorato. Non è affar suo.
I bravi relatori che hanno illustrato la storia socio-economica di Tutino, e la storia della sua edilizia, hanno fatto un buon lavoro preparatorio per chi di Tutino ignora tutto. Lavoro necessario per l’informazione, ma non idoneo a mettere le ali alla fantasia del lettore.
Donato Valli provocatoriamente lo ha rilevato e con questo ha acceso la curiosità a leggerlo il libro, per coglierne il palpito, la poesia che spira dai ricordi adolescenziali di questo scrittore imprenditore scafatissimo, che sa mantenere la freschezza ironica del sempre verde “garzoncello scherzoso”.
39° Parallelo - Agosto 2007
Bianca Paris