2001-11-03 Tricase: “Ore 8 sotto l’orologio”, di Luigi Zito, il Gallo

Un libro che fotografa splendidamente uno dei momenti caratteristici della vita tricasina

Prima o poi si incontra sempre nella vita un bivio cruciale che induce a prendere importanti decisioni, chiare posizioni. Alfredo De Giuseppe, con il suo Ore 8 sotto l’orologio, sembra aver definitivamente sciolto questo dilemma e dichiara in modo netto ed inequivocabile la strada che intende seguire. Liberato da assilli di gioventù, dopo aver assaporato i vorticosi ritmi della “vita moderna”, ritrova sé stesso nella banale quotidianità, ripetitiva, a volte noiosa, del ritmo della vita tricasina. “Da qualche anno – scrive – ho recuperato una mia quotidianità. Per anni, invece, l’ho guardata con disprezzo. La bella quotidianità: le cose ripetute quasi meccanicamente, ma con sott’inteso piacere”. Un piacere che non si può non condividere con le “solite facce” che popolano nella realtà la nostra quotidianità: una serie di volti “rubati”, immortalati dal De Giuseppe che descrivono, con discrezione ma a chiare lettere, le mattine “sotto l’orologio” a Tricase. C’è posto per tutti: un ventaglio di soggetti che ben rappresentala diversità tricasina. Un crogiolo di immagini che testimonierà, ai posteri, il sedimento delal vita dei tricasini. Volti noti e meno noti a Tricase, amici fortunati e sfortunati, giovani e anziani, impiegati e mal impiegati, pensionati e contadini, raccolti insieme per fermare l’istante, per cogliere l’attimo che la solo ricordo, nel tempo, produrrà delizia, serenità, gioia, senso di appartenenza, pace. Una sorta di pacatezza, di pace dei sensi che riscatta parte della nostra vita e ci prepara con più coscienza e responsabilità ad affrontare le lotte di domani. Una sorta di partenza consapevole alla scoperta di nuove esperienze, di nuove emozioni che intravedo, come un abito cucito su misura, nelle parole di Rimbaud: “Ho abbastanza visto…Ho abbastanza avuto…Ho abbastanza conosciuto. Le fermate della vita…Parto per affetti e rumori nuovi!

il Gallo – 3 Novembre 2001

Luigi Zito

 

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